Tratto da: La bisbetica domata di William Shakespeare
Di e con: Nino Faranna e Karin Rossi
Assistenza alla regia: Lorenzo Capineri
Materiale fotografico: Irene Raschellà
Materiale video: Michele Mostacci
Locandina: Sergio Rossi
“And be it moon, or sun, or what you please: an if you please to call it a rush-candle, henceforth I vow it shall be so for me.” Queste sono le parole che Shakespeare utilizza per sancire il momento in cui, finalmente, la Bisbetica accetta di essere domata dal proprio marito. “Sia la luna, il sole, o quello che volete voi” è la dichiarazione di una donna che sceglie di non combattere più, ma di aderire alla vita del suo uomo e di condividerne in tutto e per tutto le scelte. È letteralmente la quiete dopo la tempesta.
La vicenda della shakespeariana Bisbetica domata è universalmente nota: un padre, esasperato dall’indomabile carattere della figlia maggiore, decide di non concedere la secondogenita a nessuno, senza aver maritato la prima. E così, mentre la dolce e mansueta Bianca viene corteggiata da molti pretendenti e vive momenti di puro e assoluto romanticismo con il giovane Lucenzio, la bisbetica Caterina deve sopportare il corteggiamento brusco e poco appropriato di Petruccio, uno spaccone deciso a sposarla e a sottometterla ad ogni costo.
Ma che cosa dice Shakespeare a noi, adesso, con questo testo? E cosa possiamo rispondere, noi, a lui? Da un lato, Bianca e Lucenzio ci portano ad interrogarci su che cosa sia davvero l’amore, se ci sia del sentimento sotto le tipiche esternazioni da innamorati. Dall’altro lato, ai nostri occhi, questa commedia assume dei toni cupi; il tono brillante delle uscite spavalde di Petruccio si tinge di inquietudine; il lento, ma inesorabile cedimento di Caterina ci porta ad accostare questa vicenda alle tante che avvengono tra mura domestiche di oggi, dei nostri giorni. Le bisbetiche devono essere domate?
In un gioco di specularità e opposti tra le due coppie, cerchiamo di sviscerare l’amore nei suoi risvolti inusuali, sbagliati, falsi, pretenziosi o malati, e di aprire una porta a un’inversione di rotta: non è mai troppo tardi per cercare l’amore autentico.